Eredità ed aumento dell’assegno di mantenimento sono due temi che a volte entrano in relazione tra loro.
Infatti, il coniuge obbligato a versare l’assegno di mantenimento a favore dell’altro, qualora accetti un lascito ereditario che migliori il suo tenore di vita, è tenuto a corrispondere una maggior somma per il mantenimento.
Il principio è stato ribadito dalla Cassazione ( ordinanza n. 8176/2016) la quale ha ritenuto che ove vi sia un’eredità che determini un incremento del patrimonio, il coniuge dovrà versare all’ex moglie/marito una somma maggiorata tenendo in considerazione il miglioramento del tenore di vita avuto a seguito dell’accettazione dell’eredità.
Il ragionamento effettuato è quello per cui l’assegno di mantenimento deve essere determinato in considerazione del tenore di vita del soggetto che deve versarlo: nel caso in cui tale tenore aumenti, per effetto di un accrescimento patrimoniale, anche l’ex coniuge ne avrà, in una certa misura, diritto.
Pertanto, chi ha già diritto al mantenimento, in caso di eredità dell’ex coniuge, avrà la possibilità di richiedere una modifica dei patti di separazione ed ottenere una revisione in suo favore del valore dell’assegno.
Il lascito ereditario, infatti, è un “fatto” nuovo rispetto alle condizioni e circostanze del soggetto all’epoca della decisione dell’ammontare del mantenimento, dunque quest’ultimo dovrà essere “rivisto” alla luce dei nuovi presupposti.
Il caso
La Cassazione, confermando la pronuncia della Corte d’Appello, ha ritenuto giusto il valore di € 1.000,00 mensili per il mantenimento della ex moglie separata di un settantenne pensionato che, in sede di verifiche fiscali, è risultato aver accresciuto il proprio patrimonio immobiliare a seguito di un lascito ereditario del padre. La Corte, pertanto, respingeva il ricorso dell’uomo che, dichiarandosi semplice pensionato, non riteneva adeguato l’onere su di lui gravante nel suo ammontare.
La massima
L’aumento del patrimonio di un soggetto per effetto di eredità crea delle condizioni economiche migliori che dovranno essere valutate complessivamente, insieme agli altri fattori economici, nella considerazione del tenore di vita a cui riferire l’ammontare dell’assegno di mantenimento per l’ex coniuge.
