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Obbligare il coniuge a pagare il mantenimento

Obbligare il coniuge a pagare il mantenimento: oggi si può!

L’obbligo al mantenimento dei figli ed, eventualmente, dell’ex coniuge è da sempre uno degli aspetti più combattuti in sede di separazione tra coniugi. Spesso questo obbligo viene visto, da parte di chi ne è onerato, come una conseguenza “ ingiusta” che segue la fine del matrimonio. Ed è così che, sovente, pur di sottrarsi a tale obbligo, il soggetto obbligato da vita a numerosi espedienti che vanno dal licenziarsi, al fine di perdere una retribuzione certa e monitorabile da cui attingere anche indipendentemente dalla propria volontà, all’alienare tutti i beni che possono essere fonte di reddito. In tal caso, per lo stesso, benché imputabile penalmente per il reato di mancato mantenimento dei figli, è possibile non versare più l’assegno, e ben pochi strumenti pratici avrà il beneficiario per far valere il suo diritto, sia esso disposto dal Tribunale con sentenza o omologato a seguito di accordo di separazione consensuale.

Le Legge Europea 2015/2016 (Legge n. 122/2016)

Tuttavia qualcosa sta per cambiare.  Con la prossima entrata in vigore, prevista per il 23 luglio 2016, della Legge europea 2015/2016  (legge n.  122 del 7 luglio 2016  avente ad oggetto “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea) viene introdotto nel nostro ordinamento uno strumento in più di garanzia del rispetto degli obblighi alimentari dei familiari. La legge, che ha il fine primario di adeguare l’ordinamento italiano, in determinate materie, alla legge europea, consentirà maggiori possibilità di recupero delle somme da destinarsi all’adempimento degli obblighi alimentari. Tra queste, ad esempio, la possibilità di ricorrere alle informazioni più riservate del soggetto obbligato, quali le informazioni bancarie, per verificare la sua reale situazione economica. A seguito di tale conoscenze, vi sarà un passaggio rapido di informazione dal giudice all’ufficiale giudiziario che procederà materialmente.

Il procedimento, disciplinato nel particolare dalla citata legge, aspetta ora, con l’entrata in vigore della stessa, solo di essere messo in atto. Una maggiore garanzia di giustizia, dunque, per il rispetto di obblighi fondamentali quali quello dei genitori del mantenimento nei confronti dei figli. Tale dovere trova il suo primo riconoscimento già nella Costituzione che, all’art. 30, statuisce che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli. L’assistenza materiale nei confronti dei figli è un dovere insito nella filiazione, tant’è che lo stesso dovere è ripreso dal Codice Civile all’art. 147, che esplicitamente prevede: “il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli“, con la precisazione fatta successivamente, che gli stessi genitori dovranno contribuire proporzionalmente alle proprie capacità. Tale disciplina normativa è stata via via negli anni sempre più arricchita e resa esplicita mediante pronunce della Suprema Corte, che, oltre a definirne con sempre maggior chiarezza il fine ontologico del mantenimento, ha precisato anche le modalità e la misura del contributo. Tuttavia, con l’entrata in vigore della Legge Europea, ci si aspetta che tutte le statuizioni fatte dalla giurisprudenza possano avere ancora di più una propria concreta dimensione, trovando applicazione diretta nella vita reale.

Avv. Daniela D'Alessandro
Avv. Daniela D'Alessandro

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