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Presentare il nuovo partner ai figli minori

Un motivo di discussione molto frequente tra genitori separati è quello relativo alla frequentazione dei figli minori con eventuali nuovi partner.
Va preliminarmente chiarito che la legge non impone alcuna limitazione in tal senso e per questo è la giurisprudenza ad aver dettato le linee ed i principi guida che offrono una risposta al quesito.
La giurisprudenza ha chiarito intanto che non esiste alcun divieto per il nuovo partner di trascorrere del tempo con i figli della coppia, quando sussiste una relazione equilibrata e stabile.
Pertanto alla domanda se è possibile presentare il nuovo partner al figlio minore, la risposta è si.

La parola alla Giurisprudenza

La Corte di Cassazione ha chiarito infatti che – nel rispetto del principio di bigenitorialitaà – i figli hanno il pieno diritto di partecipare alla vita quotidiana del singolo genitore e tale diritto comprende anche la possibilità di coinvolgere il figlio nella nuova relazione sentimentale (Cass. Civ., n. 283/2009).

Sul punto, la stessa letteratura psicologica ritiene che il graduale inserimento dei nuovi compagni, nella vita dei figli di genitori separati, sia favorelove al benessere del figlio, sempre che i genitori siano in grado di far comprendere che le nuove figure affettive non si sostituiscono in alcun modo a quelle genitoriali (principio ripreso anche da Tribunale di Milano, sez. IX, anno 2013).

Dopo quanto tempo si può presentare il nuovo partner ai propri figli?

Anche sotto questo profilo non ci sono indicazioni da parte della legge: e’ stato tuttavia chiarito che la nuova relazione dev’essere stabile e duratura e non deve arrecare pregiudizio alla prole.

L’altro genitore può esprimere il proprio dissenso?

Non di rado accade che l’altro genitore non sia favorevole all’ingresso di nuove figure affettive nella vita dei figli e può quindi – mediante apposito e motivato ricorso in Tribunale – richiedere l’intevento del Giudice affinchè disponga che il nuovo partner venga introdotto nella vita dei figli minori in maniera graduale al fine di assicurare che la nuova relatà familiare venga adeguatamente metabolizzata e recepita dai minori.
Spetterà quindi al Giudice stabilire le modalità e i tempi di frequentazione tra i figli minori e le nuove figure affettive , nell’eslcusivo interesse dei minori stessi.

Si può ottenere un provvendimento che vieti al nuovo partner di frequentare i figli della coppia separata?

Nel silenzio della legge, anche in questo caso è la giurisprudenza ad aver fornito alcuni principi cardine.
Un provvedimento che vieti tout court la frequentazione è possibile solamente dopo attenta e rigorosa valutazione del singolo caso e solo laddove venga accertato (anche mediante un’ apposita peizia) che la frequentazione del nuovo partner da parte dei figli minori possa arrecare danno e pregiudizio a questi ultimi e possa quindi ledere il loro benessere psico fisico.
L’accertamento in giudizio deve quindi dimostrare che la frequentazione del nuovo partner sia ggettivamente dannosa per i figli minori e non è sufficiente il mero dissenso dell’altro genitore alla frequentazione.
Proprio l’assenza di norme precise, ha indotto sempre più spesso le coppie in procinto di separarsi a far introdurre nei propri accordi delle clausole che prevedono il divieto di frequentazione oppure l’inserimento graduale delle nuove figure affettive all’interno della vita dei figli minori.
Va però precisato che tali clausole non rappresentano un obbligo giuridico ma solo un mero obbligo morale e che dunque, in caso di mancato rispetto, non possono esserci conseguenze giuridiche nè sanzioni in capo al genitore che non rispetta la clausola.

Si può perdere l’affidamenti dei figli minori in presenza di una nuova relazione?

Vi sono stati anche casi “estremi” in cui la presenza del nuovo partner di uno dei genitori è stata ritenuta dannosa e nociva a tal punto da determinare la perdita dell’affidamento dei figli da parte del genitore.
Anche in tal caso l’acertamento deve essere rigoroso e attento poichè se è vero che il Giudice della separazione potrà ordinare l’allontanamento forzato del nuovo partner, è pur vero che potrà disporre la perdita dell’affidamento da parte del genitore che – con la propria nuova relazione – può arrecare pregiudizio alla prole: trattandosi di una decisione molto drastica, è chiaro che l’accertamento giudiziale dovrà essere condotto in modo preciso fino ad ottenere la prova oggettiva che la nuova relazione può rivelarsi pregiudizievole per la prole.
Dunque, è opportuno che in questi casi debba prevalere il buon senso di ciascun genitore al quale spetterà il compito – non facile – di introdurre la nuova figura affettiva in modo graduale e consapevole, evitando soprattutto di ingenerare confusione nei figli minori che potrebbero sovrapporre i ruoli con conseguenze certamente dannose per la loro crescita.

Avv. Daniela Giuliani
Avv. Daniela Giuliani

L'Avv. Daniela Giuliani dirige la sede di Roma di AMA (Avvocati Matrimonialisti Associati). Se desideri ulteriori approfondimenti su quest'articolo, puoi contattarla compilando il modulo di contatto che trovi in questa pagina.

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