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Tradimento e addebito

Quando un matrimonio si sfascia, il più delle volte, dietro c’è un tradimento.

Il tradimento è un motivo di addebito della separazione, ma prima di decidere di intraprendere questa strada occorre valutare se ve ne sia davvero necessità o convenienza. L’addebito può essere, infatti, richiesto solo nel caso di separazione giudiziale e comporta che il coniuge ritenuto responsabile della separazione non benefici del mantenimento e dei diritti successori (in caso di dipartita dell’altro coniuge).

Ne consegue che sarà utile valutare l’ipotesi dell’addebito solo se il coniuge traditore potrebbe altrimenti beneficiare del mantenimento.

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Per essere più chiari immaginiamo le due differenti ipotesi, riferendoci ad una famiglia tipo in cui il marito lavora e la moglie no.

Primo caso: la moglie (priva di reddito) tradisce il marito

In questa ipotesi il marito potrà avere interesse a chiedere l’addebito della separazione, affinché la moglie perda il beneficio del mantenimento, di cui altrimenti beneficerebbe;

Secondo caso: il marito (occupato con reddito) tradisce la moglie

In questa ipotesi la moglie non ha alcun interesse a chiedere l’addebito, giacché in ogni caso il marito non potrebbe mai richiederle il mantenimento.

Quindi, prima di prendere decisioni affrettate e pensare a raccoglie prove sul tradimento, occorre un’attenta valutazione circa l’effettiva utilità di una pronunzia di addebito. La separazione e l’addebito non servono né a consumare vendette, né tanto meno ad ottenere riscatto morale. Quando l’addebito non è utile per gli effetti che esso comporta, allora tanto vale optare per una più rapida e meno dispendiosa separazione consensuale.

Tornando ai casi in cui l’addebito può essere effettivamente utile (affinché il coniuge fedigrafo non percepisca il mantenimento), occorrerà poi valutare se e come dimostrare il tradimento.

Una volta ottenuta la prova schiacciante del tradimento (ad esempio una fotografia) l’addebito sarà certo? Nient’affatto!  Nel corso del giudizio, infatti, sarà opportuno mettere in correlazione il tradimento con la cessazione dell’affectio maritalis. Diciamola in maniera più semplice: si dovrà dimostrare che la relazione coniugale sia stata effettivamente compromessa dal tradimento e che, viceversa, il tradimento non sia la conseguenza di una relazione già compromessa a causa di altre ragioni, magari riconducibili proprio alla responsabilità del coniuge tradito. Sul punto, la Cassazione ha avuto spesso occasione di esprimersi, affermando il principio in virtù del quale l’addebito deve essere frutto di un’indagine che tenga conto della intollerabilità della convivenza alla luce della condotta di entrambi i coniugi.

Quindi, a condizione che vi sia davvero convenienza nel procedere con una separazione giudiziale (e che vi siano prove sufficienti e dimostrare il tradimento) sei certo dal giudizio non possano emergere circostanze in grado di ribaltare le colpe e le responsabilità? Sei pronto ad affrontare lo stress emotivo e psicologico che potrebbe derivare dalla causa?

Sono decisioni da assumere in modo attento e consapevole e non per impeto o sete di vendetta.

Per raggiungere la dovuta consapevolezza, per valutare i rischi e le convenienze di una separazione giudiziale, hai bisogno di rivolgerti ad un Avvocato che abbia esperienza e competenza nel settore. Non ti basterà un avvocato qualsiasi, il vicino di casa o l’amico di famiglia.

Se vuoi puoi contattarci per un appuntamento in sede o per una consulenza telefonica (gratuita).

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Avv. Daniela D'Alessandro
Avv. Daniela D'Alessandro

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