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Qual è la differenza tra separazione consensuale e giudiziale?

Per quanto possa essere una decisione difficile da maturare e da affrontare, a volte l’unica soluzione possibile per vivere meglio è separarsi dal coniuge.

Come noto, la separazione può essere consensuale o giudiziale.

Qual è la differenza tra separazione consensuale e giudiziale?

  1. separazione consensuale: con  il loro “consenso” marito e moglie riescono a raggiunge un accordo;
  2. separazione giudiziale: marito e moglie non riescono a trovare un accordo e, pertanto, è inevitabile che si instauri un “giudizio” in Tribunale.

La separazione consensuale

La separazione è consensuale solo se i coniugi raggiungono un accordo su tutti gli aspetti da disciplinare, e precisamente:

  1. consenso alla separazione;
  2. affidamento figli minori e calendario delle visite;
  3. attribuzione casa coniugale;
  4. contributo al mantenimento dei figli;
  5. eventuale contributo a favore del coniuge più debole;
  6. eventuali trasferimenti di immobili.

Percorrendo questa strada i coniugi si separeranno ufficialmente nell’arco temporale di qualche mese. La procedura più rapida consentirà ai due di sostenere anche un impegno economico più ridotto rispetto alla giudiziale ed il peso emotivo da sostenere sarà contenuto. Il lato impegnativo? Trovare un accordo su tutti gli aspetti da regolare. Molto spesso riuscire a trovare punti di intesa è l’obiettivo più difficile da raggiungere: il cambiamento, la rabbia per le cose accadute, le paure per il futuro e le incertezze sui nuovi equilibri sono questioni molto delicate che mettono a dura prova le due personalità.

La separazione giudiziale

La separazione giudiziale, invece, si ha quando i coniugi non possono, o non vogliono, trovare un accordo su tutti gli aspetti del loro matrimonio. In tale caso dovranno rivolgersi al Giudice competente che stabilirà in una sentenza tutti i provvedimenti che riterrà necessari per regolamentare la separazione coniugale.

Nella separazione giudiziale ogni coniuge dovrà essere seguito necessariamente da un avvocato, il giudizio potrà essere portato avanti anche da un solo coniuge laddove l’altro decida, per i motivi più diversi, di non parteciparvi. La ragione ovviamente la troviamo nella tutela del diritto di ognuno dei coniugi di volersi separare, a prescindere dalla mancata volontà dell’altro.

Tutti gli aspetti elencati poco sopra ( casa, figli, mantenimento etc.) saranno decisi dal Giudice e la procedura per giungere alla sentenza di separazione sarà decisamente più lunga rispetto a quella consensuale, bisognerà rispettare ed attendere tutti i tempi di un vero e proprio giudizio che potrebbe concludersi anche dopo svariati anni.

Separarsi percorrendo questa via richiederà più tempo, maggior impegno economico e tanto peso emotivo, per non parlare di tutto quello che di solito subiscono i figli minori in situazioni del genere.

Concludendo, se la strada della separazione sarà l’unica percorribile sarà bene che i coniugi, con il supporto dei loro avvocati, si prendano tutto il tempo necessario per tentare di concludere il percorso con una separazione consensuale, per il bene loro e soprattutto dei loro figli.

Avv. Marta Cuman
Avv. Marta Cuman

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