Il venir meno degli obblighi scolastici, che coincide con la chiusura delle scuole per il periodo estivo, rappresenta un periodo di libertà per i minori, ma, allo stesso tempo, un periodo problematico per i genitori che si trovano a dover gestire il tempo libero dei figli, magari quando essi sono ancora lavorativamente impegnati. Ciò comporta la necessità di una riorganizzazione dei tempi da trascorrere coi figli, ancora più complicata nel caso di genitori separati.
Il periodo di vacanza estiva, infatti, spesso può divenire fonte di stress per i minori il cui affidamento è condiviso da entrambi i genitori, costretti a subire i litigi di questi ultimi per la loro incapacità di organizzarsi compatibilmente con le proprie esigenze, ma soprattutto con quelle dei figli, che essenzialmente si traducono nella esigenza di trascorrere più tempo possibile coi genitori in modo sereno.
Genitori separati, vacanze e figli
La regola da seguire, in caso di affido condiviso, sarebbe quella che i genitori preventivamente si accordassero sullo svolgimento delle vacanze. Solitamente i figli di genitori separati dovrebbero passare un periodo pari ad almeno due settimane col genitore non collocatario , nella prevalenza dei casi il padre, per poi trascorrere il resto dell’estate con la madre, salvo diversi accordi. E’ ovvio che le due settimane sarebbe più opportuno, ai fini della continuità del rapporto e del rafforzamento dello stesso, se fossero continuative e non interrotte, ma è prevista anche la possibilità di frazionare tale periodo.
Non di rado, tuttavia, capita che entrambi gli ex coniugi non riescano a trovare un punto d’incontro neppure per quanto riguarda la gestione delle vacanze dei figli e ciò soprattutto in quei casi ( frequenti) in cui la separazione non sia pacifica e le condizioni per la gestione della cura, mantenimento ed educazione della prole siano state frutto di imposizione del Tribunale piuttosto che espressione di un incontro di volontà dei genitori.
Capita di frequente, infatti, che i provvedimenti del Tribunale non siano ben dettagliati e lascino spazio a possibili interpretazioni di parte, generando così essi stessi situazioni di conflitto. La casistica è copiosa ma, si prenda il caso ad esempio, in cui il Tribunale abbia disposto l’obbligo di una parte di comunicare all’altra, entro un giorno preciso, che di solito coincide con la fine del mese di maggio, i tempi delle proprie ferie in modo da rendere possibile l’organizzazione delle vacanze con i figli. Pur volendo limitare la nostra analisi solo a questo caso marginale, si potrà ben capire come il disattendere anche di un tale semplice obbligo crei delle situazioni di caos e di tensione di cui i figli subiranno gli effetti. Se il padre, infatti, non comunica in tempo utile tali giorni disponibili, creerà problemi all’altro genitore, che a tal punto si sentirà autorizzato a “ disporre” come meglio crederà del tempo dei figli, sottraendo loro definitivamente la possibilità di trascorrere con il padre un po’ di tempo anche ove questi, seppur tardivamente, avesse poi deciso di farlo. O ancora è abbastanza frequente la situazione in cui, a fronte di un’organizzazione puntuale delle vacanze con entrambi i genitori stabilita sulla carta, non segua poi la realizzazione nei fatti, per il venir meno della volontà di uno.
Tutti questi casi saranno solo motivo di stress per i figli rispetto a quei momenti che, invece, avrebbero dovuto essere di relax.
Al di là di possibili rimedi giudiziali, che raramente comunque avranno una reale effettività in questo campo, dato che anche ad una denuncia penale non farà seguito la circostanza che l’altro si comporti secondo le regole, l’unica regola che in questi casi dovrebbe essere osservata è quella di tener presente costantemente il primario bisogno dei figli di avere un rapporto con entrambi i genitori, indipendentemente dagli errori compiuti dagli stessi. La costanza della presenza di entrambi i genitori nella vita dei minori è fondamentale per un loro corretto sviluppo salvaguardando la loro integrità psicologica. Un ruolo fondamentale in tal campo sarà quello dell’avvocato che, ove dotato delle specifiche competenze giuridiche ed appropriata preparazione psicologica, tenterà di trovare quelle soluzioni frutto di compromessi abilmente raggiunti nel rispetto dei reciproci interessi.