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Separazione presso il comune

Separarsi direttamente in Comune, senza passare per il Tribunale, senza sostenere le spese per l’Avvocato e senza lungaggini burocratiche è un sogno che si è avverato…o quasi!
Dal 2014 è in effetti possibile separarsi o divorziare in Comune, ma solo purché ricorrano delle precise condizioni.

Condizioni per separarsi o divorziare in Comune

Una prima condizione necessaria per separarsi in Comune riguarda i figli. La coppia che intenda separarsi in Comune o divorziare in Comune non deve avere figli che siano:

  • minorenni
  • maggiorenni incapaci o portatori di handicap gravi
  • maggiorenni economicamente non autosufficienti

La seconda condizione riguarda l’accordo, che i coniugi dovranno aver raggiunto. L’ufficiale di stato civile non potrà entrare nel merito delle condizioni della separazione o del divorzio e sarà, quindi, compito esclusivo dei coniugi scegliere come regolare i loro rapporti.

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Come raggiungere un buon accordo

Come potranno i coniugi essere certi di aver raggiunto un buon accordo e di non aver rinunciato a quanto sarebbe altrimenti stato in loro diritto?
Semplicemente non potranno, a meno che non decidano comunque di farsi assistere da un Avvocato.
Tra le condizioni oggetto di accordo, vi sarà, infatti, la necessità di stabilire l’entità del mantenimento che il coniuge più abbiente dovrà eventualmente versare a quello meno abbiente e, senza un Avvocato che gestisca la negoziazione, sarà compito dei coniugi stabilire un accordo che li lasci entrambi soddisfatti, senza, tuttavia, conoscere i criteri in base ai quali poter valutare questa “soddisfazione”. Sotto questo punto di vista, è evidente che separarsi o divorziare senza Avvocato, potrebbe sul medio o lungo periodo costare molto di più rispetto a quanto ci si possa illudere di aver risparmiato. L’assistenza di un Avvocato, in ogni caso, non è incompatibile con l’opportunità di separarsi o divorziare in Comune: l’Avvocato potrà assistere i coniugi affinché raggiungano un congruo accordo e successivamente guidarli nell’iter burocratico.

Trasferimenti patrimoniali

Altra limitazione riguarda i trasferimenti patrimoniali, che non possono essere assolutamente previsti quando i coniugi decideranno di separarsi o divorziare in Comune. Il problema riguarda, in particolare, la casa coniugale: chi dei due potrà continuare a viverci? Se la casa è in comproprietà tra i coniugi, chi ne assumerà eventualmente la proprietà esclusiva? Nel caso in cui i coniugi siano riusciti a raggiungere un accordo anche sotto questo punto di vista, di esso non si farà alcuna menzione nella separazione o nel divorzio, sicché questi aspetti dovranno essere regolati con una scrittura privata tra le parti o con un atto notarile. Fatta eccezione per il mantenimento periodico, oltre alla proprietà immobiliare, non sarà possibile contemplare nell’accordo presso il Comune alcun altro trasferimento, né di beni mobili, né di somme di danaro.

Procedura

La procedura da seguire per la separazione o il divorzio in Comune è molto semplice. I coniugi dovranno compilare un modulo, in cui saranno riportate le proprie generalità e sarà specificata l’assenza di figli (a meno che non siano maggiorenni ed economicamente autosufficienti).
Il modulo potrebbe essere differente per ogni Comune, ma in ogni caso non pone problemi per la sua compilazione. Per la definizione della separazione o del divorzio sono necessari due incontri, a distanza di 30 giorni l’uno dall’altro.
Il costo è pari generalmente a 16,00 euro ovvero all’imposta di bollo per le pubblicazioni di matrimonio.

Assenza di tutele

È opportuno ribadire, quindi, che con la separazione o il divorzio in Comune i coniugi otterranno semplicemente che il loro stato coniugale venga modificato sull’anagrafe di stato civile, ma rinunceranno ad ogni tutela per quel che attiene alle condizioni di separazione o divorzio. Anche regolamentare queste condizioni mediante un contratto, non offrirebbe loro alcuna particolare garanzia, per il caso in cui uno dei due non rispettasse l’accordo. Questo rischio sarà chiaramente ancora maggiore per il caso in cui il contratto sia stato redatto senza i necessari formalismi e senza l’ausilio di un professionista esperto nella materia matrimoniale.

Assistenza legale

Come già detto, separarsi o divorziare in Comune non significa per forza rinunciare all’assistenza di un legale, che anzi, in questi casi è quanto mai necessaria. Purché vi siano le condizioni, separarsi o divorziare in Comune può essere un modo per risparmiare il tempo che, viceversa, comporterebbe la consueta procedura innanzi al Tribunale.
È un modo per risparmiare anche le spese per l’Avvocato? Dipende. Se stai leggendo qualche articolo su internet, starà a te valutare se le conoscenze che avrai acquisito saranno sufficienti per sostituirti a chi se ne occupa per professione.

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Redazione
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