Il 24 luglio scorso in Italia si è celebrata la prima unione civile tra due donne, Deborah ed Elena, in provincia di Bologna. La celebrazione è stata fatta dal Sindaco in persona, il quale ha ritenuto di dover precisare che siffatto passo deve essere considerato istituzionalmente del tutto “normale”. Ed in effetti, a due mesi circa dall’entrata in vigore della Legge Cirinnà, alla quale il merito di aver riconosciuto per la prima volta giuridicamente l’unione di coppie omosessuali con attribuzione alle parti di diritti e doveri del tutto analoghi a quelli nascenti col matrimonio, non può essere più sollevato alcun dubbio circa la validità e l’efficacia di tali atti.
Ciò è ancora più vero tenuto conto che il Consiglio di Stato ha finalmente istituito con decreto, che entrerà in vigore tra venti giorni, il “registro delle unioni civili di coppie omosessuali.”
Il provvedimento descritto rientra tra quei provvedimenti attuativi della Legge Cirinnà necessari per dare materialmente possibilità di esecuzione a quanto previsto nella legge. Fino ad oggi infatti, pur essendo possibile la celebrazione delle unioni civili, non vi erano registri ad hoc in cui procedere ad opera dell’Ufficiale di Stato o del Sindaco alla registrazione dell’unione.
Da Ferragosto, pertanto, vi sarà il via libera alla registrazione delle unioni civili.
La possibilità di attuazione del diritto alla costituzione di un’unione civile, resa tale proprio dal decreto del Consiglio di Stato, è l’ultimo passo necessario a garantire che nel nostro Stato sia realmente garantita la libertà delle formazioni sociali, prevista tra i fondamenti della nostra Repubblica dalla nostra stessa Costituzione.
La realizzazione del principio di libertà di costituzione delle unioni civili, inoltre, è assicurata anche grazie a quanto ribadito anche in sede di decreto attuativo, ossia che la legge Cirinnà si riferisce a tutti gli ufficiali di Stato, non solo ai Sindaci, e per tal motivo, indipendentemente da una possibile obiezione di coscienza di questi ultimi, vi sarà sempre la possibilità di celebrare e registrare tali nuove formazioni civili. Da Ferragosto dunque le prime registrazioni ma nel frattempo il Ministero dell’Interno fornirà tutta la modulistica necessaria a compiere la formalità.
In attesa dell’entrata in vigore del decreto attuativo però alcuni Comuni, prima tra tutti quello di Milano e Bologna, hanno già predisposto sistemi di prenotazione delle registrazioni mediante apposite caselle postali o numero fax a ciò deputati. Si tratta di aspettare davvero ancora solo pochi giorni, dunque, affinché quello che sembrava un passo tanto lontano nel nostro Paese, ove la componente cattolica ha sempre fortemente influito sul riconoscimento dei diritti degli omosessuali, possa dirsi finalmente attuato con l’equiparazione tra matrimonio e unione civile.