fbpx

5 buoni motivi per stipulare un contratto di convivenza

Con l’entrata in vigore della Legge Cirinnà è divenuto possibile anche in Italia per le coppie che non vogliano o non possano sposarsi (ad esempio per le coppie omosessuali) stipulare i contratti di convivenza.

Ma  perché una coppia dovrebbe sottoscrivere tale contratto, qual è il vantaggio di una scelta del genere?

Al di là di valutazioni personali circa la volontà della coppia di unirsi in matrimonio (dove possibile) o di preferire la semplice convivenza, le parti potrebbero scegliere di stipulare un contratto di convivenza per più motivi.

Ne guardiamo nel dettaglio i 5 più importanti.

    • Nel contratto si regolano i rapporti patrimoniali e questi potrebbero essere limitati anche ad un singolo rapporto, ad esempio la regolamentazione dello svolgimento dell’ acquisto di un immobile, con clausole che rispettino specifiche esigenze dei conviventi, magari tutelando anche il soggetto più debole. Quindi il vantaggio è la personalizzazione della regolamentazione di alcuni rapporti patrimoniali.

 

    •  Il contratto di convivenza può disciplinare anche gli effetti patrimoniali, ovvero le conseguenze, che si avranno a seguito della cessazione della convivenza. Col contratto, cioè, si potrà prevedere e regolamentare la fine del rapporto di convivenza in tutti i suoi aspetti, anche quelli patrimoniali, evitando scontri successivi quando, probabilmente, non viè più la serenità degli animi per decidere secondo giustizia.

 

    • Dal contratto di convivenza derivano degli obblighi a tutti gli effetti per le parti, ciò comporterà che ove vi sia l’inadempimento di una delle parti, l’latra parte potrà ricorrere al giudice per ottenere quanto dovuto. E’ ovvio che l’efficacia del contratto di convivenza sarà subordinato alla durata del rapporto di convivenza, a meno che non disciplini anche aspetti patrimoniali previsti in caso di cessazione della convivenza.

 

    • Le parti possono inserire nel contratto la facoltà di recesso, eventualmente anche con l’introduzione di clausole che prevedano una multa penitenziale per la parte che voglia avvalersi di tale facoltà.

 

    • Il regime patrimoniale della coppia è quello della separazione dei beni, pertanto, a differenza del matrimonio e dell’unione civile ove, in assenza di specifica dichiarazione, si applicherà come regime patrimoniale automatico quello della comunione dei beni, con le convivenze registrate accade l’esatto opposto, per cui la coppia che vorrà adottare il regime giuridico della comunione dei beni dovrà metterlo per iscritto nel contratto di convivenza.
Avv. Daniela D'Alessandro
Avv. Daniela D'Alessandro

AMA (Avvocati Matrimonialisti Associati) offre consulenze legali gratuite a beneficio di famiglie e persone in condizioni di disagio economico. Contattaci

Articoli: 100