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L’esperienza maturata nell’osservazione delle dinamiche relazionali ci insegna che la fine di un matrimonio è sempre il fallimento della coppia e mai di uno solo dei due.

Partendo da questo approccio, occorre che ciascuno dei coniugi faccia un passo indietro, elabori le proprie responsabilità al fine di individuare le ragioni che hanno portato alla disgregazione del nucleo familiare.

Il nostro metodo parte da qui: dalla consapevolezza come via per l’attenuazione della conflittualità coniugale. Attenuare la conflittualità coniugale non significa necessariamente riconciliarsi e riuscire ad evitare la separazione, ma almeno riuscire ad affrontarla in modo più sereno, senza alcun accanimento giudiziario, per il bene di sé stessi, della persona a cui un tempo avevamo promesso eterno rispetto e per preservare l’equilibrio psicologico dei figli nati da quel fuoco forse ormai definitivamente spento.

Nessun coniuge è mai vittima o carnefice dell’altro. Entrambi sono parte di un problema. Il raggiungimento di questa intima consapevolezza è frutto di un percorso di analisi personale ed è, al tempo stesso, strumento di lavoro per l’Avvocato, che disporrà di preziosi elementi per lo svolgimento di una più proficua attività di mediazione delle parti.

Malgrado non sia un terapista di coppia, l’Avvocato Matrimonialista ha il compito di guidare i coniugi affinché raggiungano un nuovo equilibrio di interessi, senza che mai l’uno abbia la pretesa di sopraffare l’altro e di imporre le proprie condizioni.

Questa è l’idea che ispira e contraddistingue la nostra associazione e il modo di operare dei nostri professionisti.