fbpx

Determinazione dell’assegno di mantenimento

Il giudice, chiamato alla determinazione dell’assegno di mantenimento spettante ad ex coniuge e figli, a seguito di separazione o divorzio, spesso si trova nell’impossibilità di avere una reale visione dei redditi delle parti a cui far riferimento per stabilire il tenore di vita tenuto in costanza di matrimonio.

Lo stile di vita tenuto dalla famiglia prima della separazione, infatti, è un parametro importantissimo a cui legare la determinazione dell’assegno di mantenimento. A tal fine la legge riconosce al giudice ampi poteri di accertamento con possibilità di ricorrere anche agli organi della Polizia Tributaria (vedi mantenimento dei figli). Tuttavia egli ha la possibilità anche di nominare un collaboratore, tecnicamente chiamato CTU, solitamente un dottore commercialista, a cui demanda il compito di ricercare ed effettuare controlli a 360 gradi sulla posizione reddituale dei coniugi, o di uno solo, che metta in relazione tutte le entrate economiche derivanti sia dall’esistenza di beni immobiliari che altre risorse finanziarie di ogni natura. L’attività di consulenza fornita da questi ausiliari del Giudice consente a quest’ultimo una più semplice e giusta determinazione del an e quantum (ossia del “ se” ed “in che misura”) del contributo di un coniuge al mantenimento dell’altro e/o dei figli minori.

I criteri di determinazione dell’assegno di mantenimento secondo l’Ordine dei Commercialisti

Nello scorso mese di maggio, il Consiglio Nazionale dei commercialisti ha messo a punto le “Linee guida sulla consulenza tecnica d’ufficio nei procedimenti in materia di rapporti familiari” (scarica il documento) specificando determinate indicazioni che possono guidare i tecnici chiamati ad aiutare il giudice. Quest’ultimo non ha, infatti, la preparazione adeguata per gestire il complesso quadro reddituale delle parti, desumibile dalla documentazione fiscale che, solitamente, gli avvocati allegano agli atti del processo. Il compito a cui i commercialisti sono chiamati è assai delicato, derivando proprio dal corretto svolgimento di tale incarico un’equa decisione del Giudice ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento. Correttezza, obiettività e professionalità i criteri fondamentali a cui ancorare il lavoro dei commercialisti, in un contesto di collaborazione anche con avvocati e giudice che possa spingere il più possibile i coniugi a stringere volontariamente un accordo di tipo economico.

È da precisare che anche le recenti novità introdotte nel nostro Ordinamento Giuridico a seguito del riconoscimento delle unioni civili e convivenze di fatto hanno spinto alla codificazione di tali criteri guida. Espressamente viene indicato, infatti, che tali linee trovano applicazione, nei limiti di compatibilità, anche per i casi di scioglimento delle unioni civili o per i casi di risoluzione o cessazione delle convivenze di fatto.

L’accertamento della capacità reddituale dei coniugi

L’accertamento della capacità reddituale dei coniugi da parte del tecnico partirà sempre dai dati forniti dalle parti in giudizio attraverso documenti contabili di dichiarazione dei redditi, tuttavia l’analisi non si fermerà a tale documentazione in quanto i poteri attribuiti, dalla legge prima ancora che dal giudice, sono quelli propri della Guardia di Finanza ossia di ricerca con controlli anche incrociati tra Agenzia delle Entrate, dichiarazioni, movimenti bancari, ecc.

Il commercialista nominato dal Giudice, dunque, dovrà avere dimestichezza con i mezzi informatici e competenze specifiche in campo contabile e tributario, dovrà inoltre essere in grado di districarsi tra documenti contabili discordanti in quanto, ad esempio, siano stati oggetto di integrazione o rettifiche successive. La perizia, in questo campo, deve essere massima dato che da questa ricerca dovrà mostrare in modo più preciso e veritiero possibile l’effettiva portata reddituale dei soggetti interessati che, in tal modo, non potranno sottrarsi da un’applicazione puntuale della legge in materia senza possibilità di sottrarsi ai propri obblighi.

Avv. Daniela D'Alessandro
Avv. Daniela D'Alessandro

AMA (Avvocati Matrimonialisti Associati) offre consulenze legali gratuite a beneficio di famiglie e persone in condizioni di disagio economico. Contattaci

Articoli: 100