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Conoscersi, scegliersi, sposarsi e metter su famiglia, poi d’un tratto, però, la scelta più sofferta ma anche più importante: separarsi. È questa in sintesi la parabola di molte unioni di coppie che, a seguito di un matrimonio ormai svuotato del significato iniziale, decidono per varie ragioni di interrompere il loro rapporto coniugale per intraprendere strade diverse. Un cambiamento nella vita dei coniugi che però ha ripercussioni anche in quella dei figli, ed è a loro che va in questa sede l’attenzione, in considerazione della delicatezza del tema da affrontare.
Esiste un momento giusto in cui comunicare ai propri figli piccoli o adolescenti la decisione presa di separarsi?
Molte sono le valutazioni da fare e le variabili da considerare, ma, a prescindere da una delicatezza nei modi, da ricercare ad ogni costo per limitare gli effetti della notizia, vi sono delle regole che sarebbe giusto i genitori separandi seguissero nell’interesse primario del minore.
Quando e come comunicare la separazione ai figli
Il tempo è un aspetto fondamentale da tener presente per limitare i danni che possono derivare ai figli. Si tratta di saper scegliere il momento giusto in cui dire ai figli della decisione presa, che sia il prima possibile rispetto all’allontanamento da casa di uno dei coniugi. Questo perché le sensazioni dell’esistenza della crisi coniugale non sfuggono mai ai figli che, tuttavia, in assenza di chiara comunicazione circa la natura delle percezioni avvertite, potranno associare il disagio ad altri eventi o a propri comportamenti. Comunicare tempestivamente ai figli, invece, che il disagio percepito è dovuto alla situazione coniugale, al rapporto tra madre e padre che non si amano più, permetterà al minore di considerare come possibile e naturale soluzione al problema la scelta degli stessi di vivere separatamente. E’ importante spiegare subito che la separazione consentirà a tutti di vivere meglio, ma che ciò non implicherà assenze né alcun cambiamento nel rapporto che i figli continueranno ad avere in egual misura con entrambi i genitori.
Naturalmente nella scelta del momento giusto molto dipenderà anche dall’età dei figli: si considera che la consapevolezza nel minore di ciò che gli accade intorno si sviluppi dai tre anni; in siffatti casi di età particolarmente tenere sarà opportuno, oltre che comunicare con estrema chiarezza, anche ripetere il concetto mediante parole e gesti che spieghino e riaffermino la decisone, rassicurando contemporaneamente il piccolo sull’amore dei genitori nei suoi confronti.
DIRE LA VERITÀ
In linea con la necessità di comunicare il prima possibile la decisione della separazione, vi è la necessità di dire con chiarezza anche in cosa consisterà, senza edulcorare la descrizione del futuro ma semplicemente spiegando quanto nella realtà dei fatti succederà in quella famiglia di lì a poco. Ciò consentirà di preparare il minore al cambiamento, evitando di lasciarlo all’improvviso privato delle proprie abitudini e con l’incertezza circa il proprio futuro, che è sempre causa di grandi angosce.
In tale contesto i genitori dovranno trovare il modo di spiegare con chiarezza che la decisione dipende dal venir meno dell’amore tra di loro e null’altro e che non vi è possibilità di cambiare idea, escludendo in tal modo nel minore la speranza che un proprio comportamento possa spingere i genitori a tornare insieme. E’ compito dei genitori essere fermi seppur con dolcezza nel comunicare ai figli che essi sono estranei alla vicenda e che pertanto nulla possono per cambiarla. Il fine è quello di non favorire in alcuna maniera tentativi dei minori di far riappacificare i genitori poiché, fallendo inevitabilmente nello sforzo, i figli si troverebbero a dover affrontare altra situazione di disagio emotivo dovuta alla frustrazione del mancato raggiungimento dello scopo.
ACCETTARE LA SOFFERENZA DEI FIGLI
Nella scelta del momento nonché della modalità giusta per comunicare la decisione della separazione ai figli, i genitori separandi dovranno essere in grado di gestire il dolore che inevitabilmente investirà i minori. Essi dovranno sapere ascoltare ed incentivare alla esternazione degli stati d’animo senza privare i figli della possibilità di confronto e di conforto da parte di chi meglio può aiutarli a capire cosa sta succedendo. Ciò comporterà il bisogno per i genitori di esser capaci di rispondere con parole o gesti alla sofferenza ed alla tristezza in modo pacato, accogliente e mai sfuggente. La difficoltà sta però nel fatto che ciò presuppone una serenità d’animo che talvolta, in queste circostanze, sfugge agli stessi adulti. Pertanto i coniugi che si apprestano a compiere il passo della separazione avranno il primario compito di elaborare per primi il nuovo assetto della realtà, tentando di trovare una propria dimensione di stabilità in primis, questo al fine di poter meglio aiutare i figli nel difficile e traumatico passaggio nella nuova condizione di figli di genitori separati.