Sintesi dei contenuti
La separazione giudiziale è spesso un male inevitabile: se i coniugi proprio non riescono a raggiungere un accordo circa le condizioni di separazione, dovrà essere un giudice a decidere a loro posto.
Spesso si da per scontato che, da ipotesi di estrema conflittualità coniugale, non sia mai possibile raggiungere una separazione consensuale, ma l’esperienza ci insegna che non è così. Affinché la separazione possa essere consensuale non occorre che marito e moglie abbiano rapporti idilliaci, ma semplicemente che abbiano ben chiare le conseguenze di una separazione giudiziale e i termini dell’accordo che, loro malgrado, non riescono a raggiungere.
Le conseguenze della separazione giudiziale
Rispetto ad una consensuale, una separazione giudiziale presenta molti svantaggi ed è per questo una procedura che è opportuno evitare in tutti i casi in cui è possibile farlo.
Le conseguenze negative di una separazione giudiziale si riflettono sulla maggiore durata della procedura, sui maggiori costi, sulle incertezze circa gli esiti del giudizio e sullo stress emotivo che può comportare per tutti i soggetti che vi siano coinvolti (figli compresi).Al contrario una separazione consensuale si traduce in un semplice accordo che i coniugi, con l’assistenza dei loro avvocati, possono raggiungere e far omologare in pochi mesi.
Proprio per queste ragioni e per tutelare il più possibile i tuoi interessi, il nostro primo impegno sarà sempre quello di proporre in ogni momento e in ogni fase, un’ipotesi di trattativa che consenta di addivenire ad una separazione consensuale e di superare elementi di contesa o rivalsa personale.
Quel che spesso sfugge, infatti, è che (salvo caso eccezionali) le questioni su cui raggiungere un accordo hanno un esito abbastanza scontato e basterebbe un po’ di buon senso per trovare un accordo…anche senza andare d’accordo!
Perché un accordo fallisce?
Le questioni su cui accordarsi sono, infatti, generalmente tre:
- L’affido dei figli, che è generalmente condiviso, con collocazione dei figli presso un genitore prevalente (che è generalmente individuato nella madre);
- L’attribuzione della casa familiare, che è generalmente attribuita ai figli e al genitore collocatario;
- La determinazione dell’assegno di mantenimento che il genitore non collocatario dei figli dovrà versare al genitore collocatario (nell’ordine di qualche centinaio di euro, in base al reddito).
Come comprenderai, anche in ipotesi eccezionali, un buon avvocato sarà sempre in grado di guidare il proprio cliente affinché raggiunga un accordo ragionevole. Il problema spesso si pone per i cattivi avvocati, che corrono il rischio di essere anche cattivi consiglieri: per un avvocato (soprattutto non esperto in materia!), infatti, gestire in modo coscienzioso e scrupoloso una trattativa che possa portare ad una separazione consensuale significa assumere un impegno maggiore, ma con una retribuzione inferiore.
Noi procediamo così
Quando gestiamo una separazione nulla è lasciato al caso e, prima di consigliarti di intraprendere la via giudiziale, valuteremo in che termini potrebbe essere possibile raggiungere un accordo che ti aiuti a risparmiare tempo e denaro.
Nel caso in cui l’accordo si rivelasse impossibile da raggiungere, sarà importante porre in rilievo le ragioni che lo hanno impedito: la controparte (ovvero l’altro coniuge) potrebbe aver proposto condizioni irricevibili, oppure potrebbe aver rifiutato ogni nostra legittima proposta. Anche ai fini del contenimento delle spese legali, tale atteggiamento conflittuale dovrà essere tenuto in considerazione da arte del giudice.
Sei ancora in tempo (forse)
Anche se la tua separazione giudiziale è già in corso, potrebbe non essere troppo tardi per riaprire una trattativa e volgerla in consensuale. In ogni fase è, infatti, possibile mutare il rito del giudizio e dedicarsi a quella trattativa che forse, fin dall’inizio, non è stata effettuata in modo adeguato.
Soluzioni concrete
Dopo tante parole, per offrire soluzione concreta ai tuoi problemi, abbiamo bisogno di conoscerli. Purtroppo non esistono in questo campo ricette universali, ma solo assoluta dedizione al cliente.
Il dialogo è l’elemento più importante del nostro lavoro. Per questo saremo sempre disponibili (e reperibili!) per confrontarci apertamente con te, con il tuo coniuge ed eventualmente col suo legale.
Avvocati Matrimonialisti Associati
A.M.A. (Avvocati Matrimonialisti Associati) è l’associazione che riunisce in tutta Italia gli Avvocati specializzati in diritto matrimoniale e diritto di famiglia. Si tratta di un settore molto specialistico del diritto, in cui c’è molto da sapere e poco da improvvisare.
Il consiglio che ti diamo è di non affidare la tua separazione all’Avvocato vicino di casa oppure all’amico dell’amico. Cerca fin da subito chi abbia comprovata esperienza in materia. Un errore o una trattativa non seguita e condotta nel modo appropriato potranno portare a disastri e a conseguenze irreparabili.
Dietro ogni causa di natura matrimoniale c’è generalmente tanto lavoro: ore spese ad ascoltare i problemi della coppia, a redigere e modificare accordi, ad interloquire con il legale della controparte e, infine, a partecipare alle udienze, presso il Tribunale competente. Per questo, il compenso richiesto e generalmente molto elevato e la separazione è un lusso che non molte famiglie possono concedersi.
La nostra associazione (e il nostro network di avvocati specializzati in diritto matrimoniale) nasce proprio per rispondere a questa esigenza offendo a tutti, anche a chi versa in condizioni di disagio economico, l’opportunità di accedere ad un’assistenza legale altamente specializzata e gratuita.
La nostra consulenza sarà sempre gratuita e saremo sempre pronti a tutelare al meglio i tuoi diritti.
Sono per avviare un ricorso di causa giudiziale ma prima vorrei ascoltare un vostro esperto. Grazie!