Sintesi dei contenuti
Prima di sciogliere definitivamente un matrimonio è indispensabile procedere con la separazione. Nel nostro Paese, infatti, non si può divorziare immediatamente (salvo casi davvero eccezionali).
La separazione rappresenta, quindi, una fase transitoria e provvisoria (anche se in ogni caso potrebbe durare per tutta la vita, qualora questo fosse il desiderio dei coniugi) destinata a concludersi con il divorzio o con la riconciliazione.
Modalità per separasi
In breve, due sono i modi per procedere con la separazione:
- la prima modalità ad essere esaminata è la separazione consensuale, caratterizzata da un accordo raggiunto dai coniugi su tutte le questioni che devono essere regolamentate quali: affidamento dei figli, aspetti patrimoniali, casa coniugale. I tempi sono brevi. Questa forma di accordo può essere presentata:
- con ricorso per separazione consensuale in Tribunale ove verrà confermato ed omologato dal Tribunale. In sostanza il giudizio di separazione consensuale si definisce in una sola udienza che viene fissata dopo qualche mese dalla presentazione della domanda. Il Presidente del Tribunale controlla le condizioni della separazione consensuale concordate tra i coniugi ed in particolare verifica la tutela dei figli;
- può essere esperita con la negoziazione assistita, istituto di nuova generazione col quale l’accordo viene trattato e convalidato dagli avvocati dei coniugi;
- può essere conclusa innanzi all’Ufficiale di Stato Civile.
- la seconda è la separazione giudiziale che è caratterizzata da un iter più lungo ed articolato. Il processo è più complesso e la questione non si definisce in una sola udienza, anzi questo tipo di giudizio può durare anche anni, fino al momento in cui il Tribunale emetta una sentenza decidendo su tutte le questioni.
Dopo quanto tempo si può divorziare?
In merito ai tempi del divorzio, oggi si parla di divorzio breve, ed in effetti dalla riforma del 2015 le tempistiche del divorzio si sono ridotte molto.
La domanda di divorzio potrà essere presentata una volta decorsi i seguenti termini rispetto alla precedente separazione:
- sei mesi nel caso in cui vi sia stata una separazione consensuale;
- un anno nel caso in cui vi sia stata una separazione giudiziale.
Il termine decorre dalla comparizione dei coniugi davanti al Presidente del Tribunale che ha autorizzato i coniugi a vivere separati, e da quel momento dev’esserci stata ininterrotta separazione tra coniugi.
Quale procedura è necessaria per divorziare?
La cessazione degli effetti civili del matrimonio può avvenire con un divorzio consensuale, qualora i coniugi trovino un accordo per definire tutti gli aspetti per lo scioglimento definitivo del matrimonio.
Le modalità per sciogliere definitivamente il matrimonio sono le stesse della separazione:
- Con una domanda congiunta di divorzio in Tribunale ove la procedura si definisce in una solo udienza innanzi al Tribunale in composizione Collegiale. La domanda viene presentata da entrambi i coniugi, assistiti da uno o più avvocati, nella quale si stabiliscono le condizioni e i patti del divorzio. Il Tribunale omologa gli accordi raggiunti;
- con l’aiuto degli avvocati che predispongono e compiono tutto l’iter per la negoziazione assistita;
- innanzi all’Ufficiale di Stato Civile che convaliderà l’accordo raggiunto.
Come già visto nella separazione, anche nel divorzio, la scelta tra queste procedure, dipende da quale sia ritenuta dal coniuge più adatta al proprio caso, a seguito di una valutazione dei presupposti e delle circostanze che permettono di accedere ad ognuna di esse.
L’altra procedura prevista è quella del divorzio contenzioso (detto anche giudiziale), la cui domanda giudiziale innanzi al Tribunale competente viene presentata da uno dei coniugi chiedendo allo stesso lo scioglimento del vincolo matrimoniale. In questo caso manca l’accordo di fondo delle parti per cui il coniuge che vorrà divorziare procederà singolarmente.
Quanto tempo serve per divorziare?
La risposta varia a seconda della strada scelta dagli ex coniugi: essendo diverso il procedimento che porta al divorzio nel caso in cui lo si chieda di comune accordo oppure senza consenso di entrambi, differenti saranno anche i tempi.
Il tempo necessario per ottenere un divorzio congiunto è minore rispetto al divorzio giudiziale: nel primo caso passerà da un minimo di 2 mesi ad un massimo di 9 mesi per l’ottenimento della sentenza definitiva di divorzio. Il tempo di attesa infatti è solo quello che passa dal deposito del ricorso al deposito della sentenza da parte del Tribunale. E’ ovvio che, a seconda del carico giudiziario del Tribunale che volta per volta si considera, varierà anche il tempo necessario per l’emissione della sentenza.
I tempi per il divorzio contenzioso, detto anche giudiziale, sono più lunghi in quanto vi sono più udienze e quindi più rinvii che spesso, in alcuni Tribunali, possono essere fatti anche a parecchi mesi dopo. In un Tribunale con un moderato carico di cause iscritte, i tempi mediamente sono di un anno e mezzo.
Non è raro che un divorzio nato come giudiziale, in corso d’opera si trasformi, per volontà dei coniugi, in consensuale, con un notevole risparmio per le parti in termine di tempo e di costi.
Noi procederemo così
Divorziare è molto più semplice che separarsi. Entrambi i componenti della coppia hanno già superato tutti i traumi emotivi della crisi familiare e hanno già trovato un nuovo equilibrio, scandito dagli accordi di separazione. Per procedere concretamente e tutelare al meglio i tuoi interessi è proprio dalle condizioni di separazione che sarà più utile partire, per poter (immediatamente dopo) ragionare delle eventuali modifiche da apportarvi, affinché il divorzio sia “cucito su misura” per rispondere al meglio alle tue esigenze di vita.
Eventuali modifiche proposte da un coniuge all’altro potranno essere prevedibilmente oggetto di contrasto, ma sarà interesse di entrambi raggiungere un compromesso, che consenta di procedere congiuntamente.
In questo nuovo assetto di interessi, sarà utile comprendere quale delle due parti potrebbe aver maggiore interesse a divorziare o a non divorziare (ad esempio per poter contrarre nuove nozze o per non perdere i diritti successori sull’altro coniuge).
In questa fase preliminare e in tutta la trattativa che ne seguirà, il dialogo è importante. Per questo saremo sempre disponibili (e reperibili!) per confrontarci apertamente con te, con il tuo coniuge ed eventualmente col suo legale.
Avvocati Matrimonialisti Associati
A.M.A. (Avvocati Matrimonialisti Associati) è l’associazione che riunisce in tutta Italia gli Avvocati specializzati in diritto matrimoniale e diritto di famiglia. Si tratta di un settore molto specialistico del diritto, in cui c’è molto da sapere e poco da improvvisare.
Il consiglio che ti diamo è di non affidare il tuo divorzio all’Avvocato vicino di casa oppure all’amico dell’amico. Cerca fin da subito chi abbia comprovata esperienza in materia. Un errore commesso in fase di divorzio o una trattativa non seguita e condotta nel modo appropriato potranno portare a disastri e a conseguenze irreparabili.
Quanto costa divorziare
Dietro ogni divorzio c’è generalmente tanto lavoro: ore spese ad ascoltare i problemi della coppia, a redigere e modificare accordi, ad interloquire con il legale della controparte e, infine, a partecipare alle udienze, presso il Tribunale competente. Per questo, il compenso richiesto e generalmente molto elevato e la separazione è un lusso che non molte famiglie possono concedersi.
La nostra associazione (e il nostro network di avvocati specializzati in diritto matrimoniale) nasce proprio per rispondere a questa esigenza offendo a tutti, anche a chi versa in condizioni di disagio economico, l’opportunità di accedere ad un’assistenza legale altamente specializzata.